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Il Museo

Nel Farmamuseo sono conservati ed esposti arredi e utensili sanitari e farmaceutici di varia provenienza, acquistati e raccolti dal dottor Ignazio Fanni, appartenenti a un arco cronologico compreso fra il 1600 e il 1900.

Nell’atrio sono esposte raffinate riproduzioni di “albarelli”, ossia antichi vasi da farmacia e numerose boccette originali appartenute all’antica Farmacia Fanni.
Il locale attiguo presenta invece una collezione di antichi aerosol, enteroclismi e strumenti vari.
La prima sala espositiva riproduce l’ambiente di quella che doveva essere un’antica Potecarìa villacidrese, allestita con antichi scaffali, banco di vendita, un’antica bilancia e diverse attrezzature utilizzate per la preparazione dei medicinali.

In un’altra sala è stato allestito un piccolo laboratorio galenico, nel quale si possono ammirare, oltre a una collezione di bilance (la più antica è del XVII secolo), anche una collezione di termometri, una di mortai, tre farmacie da viaggio e altri attrezzi da laboratorio.
Il museo è arricchito da una preziosa biblioteca, specializzata in antiche pubblicazioni di farmacopea, nella quale è possibile ammirare testi di medicina e di farmacia, alcuni risalenti addirittura al XVI secolo.

Citiamo alcuni titoli: “I discorsi di Pietro Mattioli” (Venezia, 1563); “Ricettario Fiorentino” (Firenze, 1563); “De Secretis Mulierum” di Alberto Magno (Venezia, 1508); “Della materia medicinale di Dioscoride Pedanio” (Firenze, 1547); “De conservanda bona valetudine” (Venezia, 1607).

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